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IL PROGETTO

Il rispetto della dignità di ciascuna persona, delle differenti identità culturali, spirituali, religiose e dei valori della persona malata.

Il fine vita “si vive” in molti modi, a seconda del proprio vissuto, della cultura, della fede, dello spazio e del tempo e il terzo volume della collana Insieme per prenderci cura, cerca di comprendere tutti questi aspetti con un metodo profondamente umano, ancorché scientifico. Il libro è strutturato in quattro parti: la prima analizza il contesto italiano dal punto di vista giuridico e filosofico; la seconda dà voce agli operatori sanitari che stanno sul “campo” come coprotagonisti del fine vita assieme al malato e a chi soffre con lui; la terza affronta il tema nella prospettiva religiosa delle confessioni ebraica, cristiana, islamica, hindu e buddhista.

Alcune parole chiave, che ritornano in tutto il libro, costituiscono una sorta di fil rouge: «vita», «morte», «cura», «dignità»: così, attraverso la chiave della loro plurale pregnanza e interpretazione, si possono ricapitolare le pagine del libro che trattano le differenze tra (e nei diversi approcci a) eutanasia, suicidio assistito, accanimento terapeutico, … .

Il Fine Vita

Etiche, normative e religioni.

Salute e identità religiosa

Per un approccio multiculturale nell’assistenza alla persona.

La nascita, la malattia e la morte rappresentano momenti cruciali nella vita di un individuo, durante i quali, forse più che mai, assicurare il conforto della religione, garantire spazi per la spiritualità e la riflessione, e favorire riti e consuetudini quotidiane diventa non solo un gesto di attenzione e rispetto nei confronti del paziente, ma anche un vero e proprio fattore terapeutico.

A tal fine, il presente volume si rivolge agli operatori, ai professionisti e a coloro che intendono approfondire il tema delle religioni e della spiritualità nei contesti sanitari, fornendo indicazioni pratiche e spunti di riflessione, chiavi di lettura e strumenti concreti per offrire alla persona un’assistenza integrale, che ne rispetti individualità, religione e valori di riferimento.

Cosicché gli operatori e le organizzazioni possano, insieme, muoversi in un’unica direzione: la presa in carico del paziente, nell’ottica della sua centralità in tutto il processo assistenziale.

Le diverse tradizioni religiose mostrano di fronte alle donazioni di organi e ai trapianti atteggiamenti di apertura, a patto del rispetto di precisi valori morali e regole, simbolo del dialogo costante che esiste tra scienze mediche e religioni. La comunità scientifica si interroga su come disciplinare, attraverso l’etica medica, l’uso di applicazioni frutto di recenti scoperte legate, ad esempio, alle cellule staminali. 

Il commercio di organi e il turismo dei trapianti pone alle nostre società interrogativi significativi, in relazione anche ai flussi migratori che costringono alcune persone a vendere parte di sé per affrontare i “viaggi della speranza”. All’unisono le religioni ricordano come Dio sia il motore della vita che, al contrario, se viene manipolata conduce alla mercificazione del corpo. 

In Italia la pratica dei trapianti avviene in strutture autorizzate che lavorano in equipe multiregionali grazie al valido sostegno delle associazioni di volontariato. Nel volume sono presenti i contributi del Nord Italia Transplant program (NITp) e dell’Associazione Italiana per le Donazioni di Organi, Tessuti e Cellule (AIDO).

Etica laica e religiosa dei trapianti di organo

Medicina e tradizioni religiose.

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