Conferenza programmatica inaugurale del corso di formazione

20 Aprile 2015

Sala delle Accademie E.R. Galbiati, Biblioteca Ambrosiana,
Piazza Pio XI 2, Milano

Introduzione

Insieme per prenderci cura, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Biblioteca Ambrosiana, Coreis (Comunità Religiosa Islamica Italiana), AME (Associazione Medica Ebraica), Collegio IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza e Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, per un processo di cura che tenga conto della dimensione spirituale della persona assistita, con particolare riferimento alle tre religioni monoteiste: Islam, Cristianesimo, Ebraismo.

Nello spirito di quanto già realizzato in altre sedi da Istituti di ricerca, di cura e d’insegnamento, un gruppo di esperti delle tre fedi ha realizzato, illustra il dottor Giorgio Mortara, presidente dell’AME, «un corso volto a  sensibilizzare, informare e formare tutti gli operatori sanitari al rispetto delle varie identità spirituali  delle persone malate. L’abbiamo intitolato “Insieme per prenderci cura”, sintesi perfetta dei nostri obiettivi: insieme, perché coinvolge tutti i professionisti. Per prenderci cura, perché vogliamo andare oltre il semplice “curare”, in un’ottica di responsabilità condivisa nei confronti della persona e umanizzazione delle cure e dell’assistenza».

Lunedì 20 aprile si terrà il primo incontro in plenaria, sui temi, appunto, dell’umanizzazione e dell’educazione alla salute, seguito da una serie di nove seminari tematici aventi l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla persona umana considerata integralmente, con la sua dignità, integrità fisica, morale e spirituale, messa alla prova dalla situazione di fragilità e bisogno indotta dalla malattia.

«Si tratta di un evento – illustra il presidente del Collegio IPASVI MI-LO-MB dottor Giovanni Muttillodi particolare interesse, perché incentrato su un bisogno fondamentale della persona, la spiritualità. È proprio qui che si gioca la sfida di un’assistenza incentrata sulla persona. Per rispondere ai bisogni spirituali è necessario in primo luogo conoscerli, riconoscerli e comprenderli, quindi mettere in atto una serie di interventi, dall’architettura dell’edificio all’approccio empatico, atti a favorirli. In tal senso diventa essenziale la multidisciplinarietà, perché bisogna che tutti guardino nella stessa direzione».  

Un approccio fortemente multidisciplinare e multiprofessionale, quindi, per un obiettivo comune, non certo scontato: mettersi al servizio dei sofferenti, esaminando e promuovendo quegli aspetti e quei fattori di benessere complessivo che affiancano l’intervento clinico e terapeutico con una specifica consapevolezza della dimensione spirituale e religiosa conforme alle rispettive identità e comunità di fede cui il malato aderisce.

«A mio avviso – commenta il Direttore Generale della Coreis dottor ‘Abd Al-Sabur Turriniuna parola chiave con cui leggere e interpretare tutti gli eventi è “empatia”. Riconoscere le emozioni e i bisogni del paziente è il primo passo per favorire il dialogo e creare un clima di fiducia. È qui che trova terreno fertile il rispetto della persona nella sua integrità. Questo significa generare consapevolezza dell’importanza, per il credente, della dimensione spirituale, anche in ospedale»  

Dopo il primo incontro programmatico, il percorso formativo prevede nel 2015/2016 nove seminari della durata di 3 ore ciascuno (dalle 17.00 alle 20.00), durante i quali «intendiamo interrogarci – commenta Pierfrancesco Fumagalli, Vice Prefetto della Biblioteca Ambrosianasui grandi quesiti posti dagli sviluppi dalle nuove tecnologie, dai progressi della scienza e dai cambiamenti sociali, dall’inizio alla fine della vita. Questo con tre prospettive che a volte convergono, a volte divergono, ma che sempre vogliono restare in dialogo”.

Nel suo messaggio il Rabbino Capo di Milano, da Livorno per partecipare ai funerali del Rabbino Elio Toaff, ha sottolineato che “L’argomento scelto è particolarmente significativo ed è un elemento fondamentale del dialogo e dell’attività interreligiosa. “Prendersi cura” è la traduzione del precetto ebraico della “ghemilut chasadìm” che secondo i Pirkè Avòt è uno dei tre fondamenti su cui poggia il mondo”.

Di seguito i temi e le date dei nove seminari

30 giugno 2015
L’umanizzazione dell’ospedale: dall’architettura alla multiculturalità
17 settembre 2015
Significato di cura e malattia nelle prospettive laiche e religiose
14 ottobre 2015
Le sfide bioetiche in una società multiculturale
18 novembre 2015
Tematiche di inizio vita: deontologia, giurisprudenza e religioni a confronto
14 gennaio 2016
Tematiche di fine vita: deontologia, giurisprudenza e religioni a confronto
11 febbraio 2016
Le religioni di fronte ai progressi scientifici e alle procedure tecnologiche
17 marzo 2016
Le religioni di fronte alle nuove possibilità diagnostico-terapeutiche-assistenziali
14 aprile 2016
Modalità di rispetto e osservanza delle diverse pratiche religiose nelle realtà ospedaliere
12 maggio 2016
Insieme per prenderci cura: sintesi seminariale, esperienze e best practice

Introduzione

Mons. Pier Francesco Fumagalli
Responsabile del Settore di Dialogo Ebraico-Cristiano del Servizio ecumenico della Diocesi di Milano

Dalla cura a prenderci cura

Dott. Alberto Scanni
Consigliere dell’Ordine dei Medici di Milano

Dott. Giovanni Muttillo
Presidente del Collegio IPASVI Milano – Lodi – Monza e Brianza

Umanizzazione e dintorni

Don Giuseppe Scalvini
Cappellano della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

Discussione

Educare alla salute

Prof.ssa Maria Luisa De Natale
Ordinario di Scienze della Formazione – Università Cattolica di Milano

Presentazione dei seminari “Insieme per prenderci cura”

Dott. Giorgio Mortara
Medico Chirurgo – Presidente dell’Associazione Medica Ebraica

Discussione e tavola rotonda conclusiva

Enti promotori